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venerdì 13 marzo 2009

I gruppi immortali degli anni ' 70 - ' 80

Premetto che ancora non ho compilato completamente il mio profilo, anche perchè è la prima volta che creo un blog e devo ancora capire come funziona esattamente.


Beh, che dire, questo articolo è una sorta di presentazione di un chitarrista nostalgico ed ormai rassegnato al fatto che la musica attuale, dal mio punto di vista del tutto opinabile, sia definitivamente morta (affermazione sicuramente molto forte), ma consolato dal fatto che i grandi gruppi degli anni '70 - '80 resteranno vivi per sempre.

Quelli erano anni in cui si faceva musica perchè si credeva ancora in qualcosa che ormai si è perduto: nascevano grandi gruppi con grandi chitarristi che avevano una loro identità, derivata sicuramente da ideali a volte del tutto discutibili per i contenuti, ma non per quanto riguarda la loro autenticità. L'autenticità dei loro ideali, la loro creatività, la loro voglia di cambiare il mondo li portava ad esprimersi attraverso la musica perchè avevano davvero qualcosa da dire. Peccato essere vissuto nell'epoca sbagliata anche se, avendo 31 anni, mi compiaccio del fatto di essere uno dei pochi facenti parte della "nuova generazione" che abbia il privilegio di godere della musica di quegli anni, quasi intimamente, il che è bellissimo.

E' una sensazione meravigliosa essere con amici in un pub, sentire una canzone ed ascoltarli mentre si chiedono chi sia l'autore di "Brother's in arms", esprimendo giudizi positivi o negativi senza neanche conoscerne il testo ma basandosi soltanto sulla melodia.

Dire Straits - Eagles - Deep Purple - Cream - Clapton (che poi faceva parte dei Cream) - Led Zeppelin - Genesis - Polices - Black Sabbath - Alice Cooper - Lynyrd Skynyrd - Queen e questo solo per citarne alcuni.

L'impalcatura musicale ed i testi erano perfetti.... Per deformazione professionale sono portato ad ascoltare soprattutto la struttura chitarristica di un brano musicale, e così nascevano i grandi assoli interminabili, l'improvvisazione ed i concerti dal vivo. Ora non è più così: in generale, tranne alcune eccezioni, si fà musica per far soldi caratterizzata da personaggi senza idee, con scarsa conoscenza musicale ed ovviamente tutta rigorosamente realizzata a computer (non ci hanno lasciato neanche il piacere di ascoltare la musica di uno strumento reale).

I veri gruppi sopravvivono ancora negli scantinati, nei garages, riproponendo nei pubs o nelle piazze di paese covers ma spesso anche pezzi propri, perchè hanno ancora qualcosa da dire come i gruppi immortali, le cui canzoni ti rimangono nell'anima per sempre, a differenza dei tormentoni estivi destinati a durare qualche mese.

Con questo vado a suonarmi una "Sultans of Swing" e vi saluto.

Ogni commento positivo o negativo è ben accetto.

Ciao