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lunedì 23 novembre 2009

Dire straits - Sultans of Swing - Mia cover




















I Dire Straits sono il mio gruppo preferito per eccellenza ed ho iniziato a suonare la chitarra elettrica per imparare a riprodurre "Sultans of Swing".

Sono un autodidatta e ricordo che ho cominciato a suonare dapprima cercando di improvvisare sulle melodie di Mark Knopfler, ascoltando i brani dei Dire Straits in "musicassetta".
Poi gradualmente ho cominciato a prendere confidenza con la tastiera della mia "Les Paul Studio bordeaux", pur non conoscendo la musica e le scale.

Ma la mia più grande soddisfazione è arrivata quando sono riuscito a suonare e cantare dal vivo "Sultans of Swing" dinnanzi a 500/700 persone con il mio gruppo di allora.

Il pezzo incluso nel post è una versione fatta 5 anni fà in sala di registrazione. Era la nostra prima volta: eravamo in diretta senza possibilità di sbagliare poichè non si potevano ritoccare eventuali errori e si respirava un'aria di tensione mista a concentrazione, ma soprattuto ricordo il feeling e la fiducia reciproca che noi, componenti del gruppo, riponevamo in noi stessi dopo innumerevoli prove per arrivare alla perfezione.

"Sultans of Swing" è la rappresentazione di un gruppo che suona in locali sconosciuti della periferia di Londra, consapevole di non essere arrivato al successo ma gratificato solo dal piacere di fare musica e di farla bene.

Lo stile di mark Knopfler è inconfondibile e la sua chitarra dal vivo ha un suono che non si può descrivere, sia quando usa la Strato sia quando imbraccia una Les Paul: c'è chi l'ha definito come il suono che pare prodotto dagli angeli il sabato sera, quando sono esausti per il fatto di essere stati buoni tutta la settimana e sentono il bisogno di una birra forte.

Vi riporto fedelmente un articolo tratto da http://www.accordo.it/articles/2008/08/17078/la-tecnica-di-mark-knopfler.html che spiega perfettamente la tecnica di Mark Knopfler: io non avrei saputo fare di meglio...

Knopfler del plettro non sa che farsene da quarant’anni a questa parte. L’incontro con Steve Phillips fu determinante come tramite per scoprire il mondo della musica americana, del blues e del country. Fu proprio lo stesso Phillips ad introdurre Mark alla tecnica fingerstyle che quest’ultimo sviluppò poi in maniera del tutto personale, trasformando il suo stile dalla resofonica alla chitarra elettrica.

« Una volta che impari il fingerpicking sulla chitarra acustica, cambia il modo in cui suoni la chitarra elettrica. Così ho iniziato a suonare la Stratocaster in modo meno distorto differenziandomi dai molti chitarristi che suonano heavy tutto il tempo. » (Mark Knopfler)

Si è detto molto sulla tecnica della mano destra di Mark Knopfler, tuttavia spesso non è proprio conforme alla realtà. Il grosso del lavoro viene fatto esclusivamente con l’uso di tre dita: pollice, indice e medio. L’anulare e il mignolo, tenuti accoppiati, sono utilizzati come ‘appoggio’ al corpo o al battipenna della chitarra. In realtà vedremo come anulare e mignolo intervengano in particolari arpeggi,come ad esempio quello di “Romeo And Juliet”, e in altri limitati casi specifici. Di queste tre dita, pollice ed indice comandano il gioco mentre il medio svolge un’azione complementare. Cominciamo subito con il dire che il pizzicato va eseguito con il polpastrello e non con l’unghia. Lo si capisce sia dal suono ‘morbido’ sia dalle sue mani, curate con unghie particolarmente corte e da una attenta osservazione del suo modo di suonare. Ma allora perché tanto attacco, direte voi? Perché in altri casi tanto calore e ‘attenuazione’, dico io? E comunque in realtà le unghie le usa ma non come immaginate voi. Suonare nello stile di Mark Knopfler non significa esclusivamente pizzicare le corde come se arpeggiassimo una parte d’accompagnamento. Sono molti e profondamente diversi i modi con cui Mark approccia l’esecuzione di un riff o di un assolo.

Dicevamo che il pollice e l’indice svolgono un lavoro di primaria importanza. Questo perché molto spesso queste due dita si trovano a pizzicare la stessa corda svolgendo in pratica l’azione di una pinza. In questo modo la corda viene ‘strappata’ a tutti gli effetti fino a farla frustare sulla tastiera. In alternativa, pollice e indice eseguono un’azione alternata sulla stessa corda dove il pollice ‘pizzica’ verso il basso, mentre l’indice (quasi sempre accoppiato al medio) si comporta come un plettro che svolge una pennata alternata dove si pizzica con il polpastrello e si percuote con una certa decisione con il dorso dell’unghia (ecco perché dicevo prima che in realtà le usa). Tutto sulla stessa corda o su due corde. In pratica si viene a creare un sistema in cui una corda viene in rapida successione pizzicata (dal pollice), ripizzicata (dall’indice che smorza allo stesso tempo la risonanza di quanto suonato dal pollice), percossa (dall’indice ancora, talvolta anche con il medio) e di nuovo pizzicata sempre dall’indice per poi ricominciare il movimento dal pollice.


Ciao a tutti ed alla prossima.....

3 commenti:

  1. Sei un grande...Io amo i dire straits, e tu sei riuscito a fare un'ottima versione della insuperabile sultans of swing.. BRAVO!!! Pensa che i Dire straits la scorsa domenica erano vicino a casa mia in concerto (San vigilio di marebbe, provincia di Bolzano). Purtroppo mancava Mark, e quindi non era la stessa cosa, ma c'erano Alan Clark, Cris White e John Illsley, e devo dire che hanno fatto scintille...ho messo qualcosa sul mio blog, altri video li caricherò presto... Sei fortissimo.

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  2. Sei un grande...Io amo i dire straits, e tu sei riuscito a fare un'ottima versione della insuperabile sultans of swing.. BRAVO!!! Pensa che i Dire straits la scorsa domenica erano vicino a casa mia in concerto (San vigilio di marebbe, provincia di Bolzano). Purtroppo mancava Mark, e quindi non era la stessa cosa, ma c'erano Alan Clark, Cris White e John Illsley, e devo dire che hanno fatto scintille...ho messo qualcosa sul mio blog, altri video li caricherò presto... Sei fortissimo.

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  3. Grazie per il complimento. Continuerò a seguirti.

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